dicembre 12, 2012

LO STILE DI VITA DEGLI ITALIANI E LA SALUTE

Balduzzi: lo stile di vita degli italiani non è salutare; La salute degli italiani risente del loro stile di vita.
La relazione sullo stato sanitario del paese 2011, presentata ieri a Roma dal Ministro della salute Renato Balduzzi, fotografa una situazione in cui obesità, sedentarietà e dipendenze si estendono ad ampie fasce della popolazione. Complessivamente, le principali cause di decesso resta…
no le malattie cardiocircolatorie (224.830, pari al 38%) e i tumori (174.678, il 29,7%), ma emergono con chiarezza le conseguenze di comportamenti non salutari, a partire dal fumo, che uccide dalle 70 alle 83 mila persone all’anno. Sedentarietà e alimentazione non corretta costituiscono un altro grande rischio per la salute e, se oltre quattro italiani su dieci sono sovrappeso (il 32%) o obesi (l’11%), le malattie metaboliche sono in aumento e il diabete colpisce tre milioni di persone. Il problema dell’obesità inizia fin dall’infanzia e aumenta con l’età. È il risultato di una cattiva alimentazione, con solo un italiano su dieci che consuma le cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura raccomandate dai nutrizionisti. Ed è anche conseguenza dell’insufficiente attività fisica che, in un terzo degli adulti tra i 18 e i 69 anni, sconfina nella completa sedentarietà. Il fenomeno è più frequente nelle fasce sociali a bassa scolarità e con reddito inferiore e ripropone forti differenze regionali, con gravità maggiore al sud. L’alcol si conferma un problema sociale: ne abusano oltre tre milioni di anziani, ma il consumo coinvolge 390 mila minori e circa 1, 3 milioni di giovani dagli 11 ai 25 anni bevono fuori pasto. Nel 2010, l’abuso di droghe ha portato 177.227 pazienti a rivolgersi ai 486 Servizi pubblici per le dipendenze di cui si è rilevata l’attività (sui 525 attivi). Nel 70,1% dei casi a motivare la richiesta di trattamento è stata l’eroina, nel 15,2% la cocaina e nel 9,2% i cannabinoidi. E una nuova categoria di dipendenza si sta diffondendo: il gioco d’azzardo, che tocca 700 mila persone, di cui 300 mila a livello patologico.

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