Pierre Dukan, somministratore di diete iperproteiche e inventore della dieta Dukan è stato radiato dall’Ordine dei medici francese il 19 aprile scorso. Michele Ferrari, è stato interdetto a vita dall’esercizio della professione sportiva dall’agenzia antidoping degli Stati Uniti nel luglio 2012 e anche dal CONI, ma in Italia inspiegabilmente, l’ordine dei Medici (di Ferrara in questo caso) non si è minimamente pronunciato.
E’ curioso che l’ordine dei Medici sia immobile e omertoso, quando invece per episodi meno importati e pericolosi per la salute dei Cittadini, intervengono a fare i Savonarola.
Forse un reato come la prescrizione medica di sostanze dopanti deve passare sotto il silenzio, ma poi i media, che ormai costantemente mettono al centro dell’attenzione il mondo sportivo, trovano nel singolo atleta colpevole l’obiettivo contro cui scagliarsi per ricostruire la loro “verginità” e quella di un ambiente di cui anche essi fanno parte e la cui delegittimazione avrebbe costi economici, sociali e politici.
Di questa colpevolizzazione dell’individuo per salvare il sistema, abbiamo varie testimonianze; Il “cattivo ragazzo” diventa un bersaglio fin troppo facile, ma purtroppo così sensibile da rimanere schiacciato e da non riprendersi più. Abbiamo tutti in mente casi estremamente diversi tra loro, ma ben scolpiti nella memoria degli sportivi, quello del 1994 (Maradona) e del 1999 (Pantani).
Sentire Schwazer definire il proprio medico come preparatore atletico è a mio avviso un vero paradosso, il doping è talmente diffuso che non ci accorciamo quanto la sua pratica sia estesa anche a livelli dilettantistici e amatoriali. Non capisco perché attorno agli atleti devono esserci così tanti medici; l’atleta sano non dovrebbe andare dal medico, solo l’atleta malato o con un problema dovrebbe recarsi dal medico.
Ricordo per concludere che il dottor Ferrari è indagato dalla Procura di Padova nell’inchiesta sull’uso di sostanze illecite, ed è collegato ai casi di Lance Armstrong e Alex Schwazer e mi stupisce che ancora oggi l’ordine dei medici non abbia preso posizione.