Milano, 24 set. (Adnkronos Salute) – “Non ci si può più nascondere dietro a un dito: è venuto il momento di passare realmente all’azione” per difendere la salute degli adulti del futuro. “Nessuno si illude che lo sforzo sarà lieve e senza costi, ma proteggere oggi i nostri bambini e i giovani ci ripagherà in un futuro non lontano, con notevoli risparmi nel settore della salute”. Suona così l’appello lanciato ai politici da Enzo Nisoli, presidente della Sio (Società italiana dell’obesità), dopo i risultati di diversi studi sul rischio chili di troppo associato al consumo di bevande zuccherate. E si rivolgono alle Istituzioni anche i pediatri del Simpef (Sindacato medici pediatri di famiglia), invitando a misure concrete che incentivino l’attività fisica nelle scuole.
“Questi studi, rigorosamente disegnati dal punto di vista scientifico – commenta Nisoli – forniscono un importante sostegno a coloro i quali premono a favore della diffusione di raccomandazioni e della messa in atto di decisioni politiche finalizzate a limitare il consumo di bevande zuccherate, specialmente quelle di scarsa qualità, a più basso costo e offerte in porzioni eccessive. Certo è, comunque, che le decisioni politiche non possono limitarsi a questo: le bevande zuccherate sono solo uno, e forse neanche il principale tassello, del puzzle di cause ambientali alla base del favorire l’obesità”, precisa lo specialista.
Ecco perché “bisogna piuttosto avviare un insieme di strategie globali, che non si limitino al divieto o alla limitazione, ma includano il sostegno alla diffusione di cibi più salutari e di strutture e strumenti per aumentare l’attività fisica”.
“Il tema dello stile di vita di bambini e adolescenti e come prevenire errori che pregiudicano la salute da adulti, causando obesità, diabete e malattie cardiovascolari, sono stati al centro del nostro Congresso nazionale conclusosi ieri a Baveno”, sottolinea Rinaldo Missaglia, presidente Simpef.
“Il ruolo del pediatra di famiglia – prosegue il medico – è fondamentale nell’educare bambini e genitori a un’alimentazione corretta, anche a non eccedere con il consumo di bevande zuccherate. Ma da soli non possiamo combattere questa battaglia. Abbiamo bisogno di alleati: la scuola, in primo luogo. Anche perché, tra le due cause parimenti importanti alla base del problema obesità infantile (l’alimentazione in eccesso calorico e la sedentarietà) – avverte Missaglia – noi possiamo agire con buone probabilità di riuscita solo con raccomandazioni e consigli dietetici o ad aumentare l’attività fisica dei ragazzi”.
I pediatri di famiglia lanciano quindi un appello al Governo. In particolare ai ministri della Salute e dell’Istruzione, Renato Balduzzi e Francesco Profumo, “affinché predispongano misure che sostengano e aumentino il tempo dedicato all’educazione fisica e allo sport nelle scuole. Ne va del futuro dei nostri giovani”.