Verde: La prostituzione è legale e regolamentata dalla legge, l’esercizio di case chiuse è legale
Verde chiaro: La prostituzione è legale e regolamentata dalla legge, ma l’esercizio di case chiuse è illegale
Blu: La prostituzione non è illegale ma al tempo stesso non è una attività regolamentata, le attività collaterali (gestione di case chiuse, sfruttamento, favoreggiamento) sono illegali
Rosso: La prostituzione è illegale, le prostitute sono punite dalla legge
Rosa: La prostituzione è illegale, i clienti sono puniti dalla legge ma non lo sono le prostitute
Grigio: Dati non presenti
Il trattamento legale della prostituzione in Europa varia nei diversi Paesi. In alcuni Stati il compiere prestazioni sessuali a pagamento è illegale, mentre in altri la prostituzione in sé è lecita, mentre sono punite varie forme di favoreggiamento (come l’agire come protettore, il prestare favoreggiamento, ogni attività che porti ad ottenere profitto dalla prostituzione, l’induzione, etc.) nel tentativo di rendere più difficile il prostituirsi.
l’atto del prostituirsi (effettuare prestazioni sessuali a pagamento): è legale nella maggioranza dei Paesi dell’Europa occidentale, mentre è tendenzialmente illegale nell’Europa orientale.
fruire della prostituzione (ricevere prestazioni sessuali dietro pagamento): è legale nella gran parte dei Paesi europei. Solamente in Svezia, Norvegia e Islanda si è recentemente affermato un nuovo modello legislativo nel quale viene punito il “cliente”.
adescamento (l’invito a fruire di prostituzione in luogo pubblico o aperto al pubblico): la gran parte dei Paesi nei quali la prostituzione è lecita hanno leggi o disposizioni amministrative che puniscono questo tipo di condotte. Talvolta sono istituite delle “zone di tolleranza” (ufficiali o non) nelle quali l’adescamento è consentito.
lo sfruttamento, favoreggiamento, reclutamento o induzione: queste attività sono illegali in gran parte d’Europa.
la prostituzione minorile e la costrizione alla prostituzione ed attività similari: sono attività illegali in ogni parte d’Europa tranne che in Svizzera dove la sola prostituzione minorile (se praticata da soggetti maggiori di sedici anni) è invece permessa.
Modelli legali sulla prostituzione
Il trattamento legale della prostituzione nei diversi Paesi europei segue tre modelli giuridici dominanti.
Il Modello proibizionista consiste nel vietare la prostituzione e nel punire la prostituta con pene pecuniarie o detentive. In taluni Paesi in cui è adottato questo modello, oltre alla prostituta viene punito anche il cliente. Questo modello è seguito dalla gran parte dei Paesi dell’Est Europa: Albania, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Georgia, Kazakistan, Lituania, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Romania, Russia, Serbia, Slovenia, Ucraina.
Il modello proibizionista vede una variante nel cosiddetto modello neo-proibizionista o “modello svedese”, adottato in Svezia dal 1999 e successivamente in Islanda e dal gennaio 2009 in Norvegia. Questo modello si fonda sulla criminalizzazione del cliente, con la punizione dell’acquisto di prestazioni sessuali. Questo modello si basa sull’assunto che la prostituzione è una violenza dell’uomo contro la donna, sempre: anche quando la prostituta afferma di svolgere l’attività per scelta, consapevolmente.
Il Modello abolizionista consiste nel non punire la prostituzione né l’acquisto di prestazioni sessuali, ma al tempo stesso nel non regolamentarli, mentre si puniscono tutta una serie di condotte collaterali alla prostituzione (favoreggiamento, induzione, reclutamento, sfruttamento, gestione di case chiuse, etc.). Il sistema chiama lo Stato fuori dalla disputa, senza proibire o regolamentare l’esercizio della prostituzione, ma la vorrebbe scoraggiare attraverso la punizione di tutte le attività collaterali e la mancata regolamentazione. Questo modello è seguito dalla gran parte dei Paesi dell’Europa occidentale: Andorra, Armenia, Belgio, Bulgaria, Città del Vaticano, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, San Marino, Slovacchia, Spagna.
Il Modello regolamentarista è un sistema teso alla legalizzazione e regolamentazione della prostituzione che può avvenire con modalità differenti (come la statalizzazione dei bordelli, i quartieri a luci rosse). In 7 Paesi europei (Paesi Bassi, Germania, Austria, Svizzera, Grecia, Ungheria e Lettonia) la prostituzione è legale e regolamentata. La legalizzazione sovente include l’imposizione di tasse e restrizioni, più o meno ampie, nell’esercizio della prostituzione anche con l’individuazione di luoghi preposti all’esercizio dell’attività e la prescrizione di controlli sanitari obbligatori per prostitute e prostituti per la prevenzione e il contenimento delle malattie veneree e l’obbligo di segnalare attività e residenza.
Una variante del modello regolamentarista è il cosiddetto Modello neo-regolamentarista è teso alla rimozione di leggi al fine di depenalizzare l’attività sessuale fra adulti consenzienti nei contesti commerciali.
La prostituzione in Germania dal 2002
Nel 2002, una proposta di legge avanzata dal Partito dei Verdi tedesco fu approvata dalla coalizione di maggioranza nel Bundestag, composta da socialdemocratici e verdi. La nuova disciplina eliminò il generale divieto di favoreggiamento della prostituzione e permise alle prostitute di ottenere un regolare contratto di lavoro. Il principio fondante della nuova disciplina è che la prostituzione non deve essere più considerata una attività immorale. Tuttavia, la stigmatizzazione sociale della prostituzione continua a persistere e una gran parte delle prostitute esercita in modo segreto, conducendo una doppia vita.
La nuova legge è stata criticata sulla base del fatto che essa non avrebbe apportaro reali cambiamenti nelle condizioni di lavoro delle prostitute.
Nel gennaio 2007, il governo tedesco ha pubblicato un rapporto sull’impatto della nuova legislazione, concludendo che un limitato numero di prostitute ha concluso un regolare contratto di lavoro e che le condizioni di lavoro sono migliorate in misura molto modesta.
Diffusione della prostituzione
Studi dei primi anni ’90 stimavano che il numero di donne operanti come prostitute in Germania fosse fra 50.000 e 200.000.
La International Encyclopedia of Sexuality, pubblicata nel 1997, stimava in oltre 100 000 il numero di donne operanti come prostitute in Germania.
Uno studio del 2005 considerava il numero di 200.000 come una stima realistica.
La associazione di prostitute HYDRA, stima che il numero odiernodi prostitute sia di 400.000. Uno studio del 2009 realizzato da TAMPEP ha confermato la stima di HYDRA di 400.000 fra prostitute part-time ed a tempo pieno, di cui il 93% donne, il 3% transgender e il 4% uomini.
Lo stesso studio ha stimato che il 63% delle prostitute in Germania è straniero ed i due terzi di queste provengono dall’Europa centrale e l’Europa dell’est. Nel 1999 la percentuale delle prostitute straniere era stimata nel 52%. L’aumento della percentuale è probabilmente da attribuirsi al processo di allargamento dell’Unione Europea.
Altri studi stimano che una percentuale fra il 10% e il 30% degli uomini adulti ha avuto esperienze sessuali con prostitute.
Situazione legale
A seguito della approvazione a fine 2001 della Gesetz zur Regelung der Rechtsverhältnisse der Prostituierten (Prostitutionsgesetz – ProstG), 20 Dec 2001, Bundesgesetzblatt (BGBl.) I, 2001, p. 3983, a far data dal 1º gennaio 2002 in Germania la prostituzione è una attività legale.
Le prostitute possono lavorare come dipendenti con un normale contratto di lavoro, ma la gran parte di loro lavora come lavoratore autonomo. Le case di appuntamenti sono imprese registrate e non necessitano di particolari autorizzazioni. Se offrono cibo ed alcolici è necessaria una normale licenza per somministrazione.
Le prostitute sono tenute al pagamento delle imposte sul reddito e alla applicazione dell’IVA per i loro servizi. Tuttavia, trattandosi di un mercato dove per la gran parte i pagamenti avvengono in contanti, spesso le tesse sono evase. I Länder di Renania Settentrionale-Vestfalia, Baden-Württemberg e Berlino hanno adottato un sistema di imposizione nel quale le prostitute devono pagare anticipatamente un certo ammontare quotidiano, che deve essere riscosso direttamente dai gestori di case di appuntamenti. La Renania Settentrionale-Vestfalia richiede un importo di 25 euro al giorno per prostituta, mentre Berlino 30 euro. Nel 2007 le autorità hanno preso in considerazione la possibilità di una tassazione unificata ed uniforme per tutta la Germania.
La prima città tedesca che ha introdotto una forma di tassazione sulla prostituzione è stata Colonia. Questa tassa è stata introdotta all’inizio del 2004 dal consiglio comunale, guidato da una coalizione conservatrice composta da cristiano-democratici e Verdi e si applicava a locali di spogliarello, peep show, cinema porto, centri massaggi e prostituzione. Nel caso della prostituzione, la tassa ammonta ad un imposto di 150 euro al mese per prostituta e deve essere corrisposto dal gestore della casa di appuntamenti. Nel 2006 la città ha riscosso 828.000 euro da questa tassa.
Fino al 2002 era formalmente proibito a prostitute e case di appuntamenti di svolgere promozione pubblicitaria, per quanto tale divieto fosse scarsamente applicato. Nel luglio 2006 la Corte di Giustizia Federale ha stabilito che, in conseguenza dell’entrata in vigore della nuova disciplina sulla prostituzione, non deve più considerarsi illegale la pubblicità di servizi sessuali.
Ogni municipalità ha la facoltà di individuare zone del territorio comunale dove la prostituzione non è consentita. Le prostitute sorprese ad esercitare in queste aree possono essere multate o in caso di recidiva arrestate. A Berlino la prostituzione è consentita ovunque, ad Amburgo la prostituzione di strada è consentita nel quartiere del Reeperbahn in certi orari del giorno. Quasi l’intero centro di Monaco è precluso alla prostituzione ed agenti in borghese si fingono clienti per arrestare le prostitute che esercitano illegalmente in queste aree. A Lipsia la prostituzione di strada è proibita quasi ovunque e le ordinanze locali consentono alla polizia di multare i clienti che ricercano prostituzione in pubblico. In molte piccole città, l’area preclusa comprende il centro cittadino e le zone residenziali. Diversi stati proibiscono la presenza di case di appuntamenti in città di piccole dimensioni (ad esempio sotto i 35.000 abitanti).
Far lavorare in una casa d’appuntamenti una prostituta minorenne è illegale, come anche lo è indurre a prostituirsi una persona minore di anni 21. È anche illegale acquistare servizi sessuali da una minore di anni 18 (il limite era 16 prima del 2008). Questo divieto si applica anche ai cittadini tedeschi in viaggio all’estero, al fine di combattere estensivamente la pedofilia ed il turismo sessuale.
Salute e igiene
La legge federale impone controlli sanitari obbligatori.
In Baviera la legge impone l’uso di preservativi nei rapporti con le prostitute, inclusi i rapporti orali.