luglio 29, 2012

SEDENTARIETA’

La sedentarietà sta diventando uno dei mali del secolo. I numeri relativi ai decessi, in tutto il mondo, stanno registrando un picco in ascesa che sta contendendo il primato a quelli dovuti al vizio del fumo. Complice forse la stanchezza fisica e mentale che ci sfianca, la sera o nei weekend non vediamo l’ora di riposarci. E così, il buon proposito di fare un po’ di moto o esercizio viene rimandato a domani – un domani che alla fine non arriva mai. E più ci dedichiamo allo sport da poltrona o divano, meno abbiamo voglia di alzarci e fare qualcosa. Ma, avverte la prestigiosa rivista The Lancet, circa un terzo degli adulti non fa abbastanza attività fisica. E questo sta provocando la bellezza di 5,3 milioni di morti all’anno. Di questi, uno su dieci muore per malattie come quelle dell’apparato cardiovascolare, il diabete o per cancro al seno o al colon. Secondo quanto riportato dalla BBC, il team internazionale composto da 33 ricercatori che ha preso in esame i dati relativi alla strage da inattività ha dichiarato che il problema è ormai così grave che deve essere trattato come una vera e propria pandemia. Il problema, secondo gli scienziati, è che si è sempre posto l’accento sui benefici dell’attività fisica anziché mettere in chiara luce i pericoli dell’inattività. Tuttavia, sarebbe bene che i governi promuovessero programmi per rendere più attraente l’attività fisica magari rendendola più accessibile a tutte le categorie sociali con iniziative convenienti, quando non gratuite, e sicure. Il team di ricercatori suggerisce che gli adulti dovrebbero praticare un esercizio moderato per almeno 150 minuti a settimana che, se praticato anche solo a giorni alterni non sono neanche 45 minuti al giorno. Se poi, meglio ancora, lo si fa tutti i giorni sono soltanto circa 20 minuti al giorno – un impegno che chiunque può trovare il tempo di onorare. Il modo migliore per praticare questo tipo di attività fisica non necessità di grandi sforzi o il dedicarsi a chissà quale sport ma, spiegano gli esperti, basta una camminata a passo veloce, una pedalata in bicicletta o anche dedicarsi al giardinaggio… insomma, non dobbiamo per forza diventate dei fan della palestra o degli sportivi professionisti, ma basta “muoversi”. A commento dei risultati, il principale autore dello studio dottor Pedro Hallal ha dichiarato: «La sfida globale è evidente: fare attività fisica è una priorità di salute pubblica in tutto il mondo per migliorare la salute e ridurre il fardello della malattia». Muoviamoci dunque.

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