La coltivazione di due sole piante di canapa indiana (cannabis) non è reato: il fatto non sussiste poiché privo della necessaria offensività. È questa la svolta giurisprudenziale in tema di coltivazione di stupefacenti che ha proposto la sesta sezione penale della Cassazione nella sentenza n. 5254/2016. La produzione “a uso domestico” di sole due piantine non è in concreto una condotta offensiva essendo caratterizzata da una tale levità da essere sostanzialmente irrilevante l’aumento di disponibilità di droga e non prospettabile alcuna ulteriore diffusione della sostanza.