Sindrome della catena muscolare inferiore
La scarsa mobilità porta a squilibri muscolari per tre ragioni fondamentali:
1) INIBIZIONE RECIPROCA – E’ la risposta neuromuscolare che accade quando un muscolo teso riduce l’impulso nervoso verso il suo antagonista funzionale. Questo efffetto conduce gradualmente a modelli di compensazione e a probabili alterazioni;
2) DOMINIO SINERGICO – E’ la risposta neuromuscolare che avviene quando i muscoli sinergici, stabilizzatori e neutralizzatori si fanno carico del lavoro dei muscoli principali deboli o inibiti;
3) INIBIZIONE ARTROCINETICA – E’ l’effetto neuromuscolare che avviene quando un muscolo è inibito da qualche disfunzione delle articolazioni o delle capsule articolari.
SQUILIBRI MUSCOLARI
Gli squilibri muscolari sono prevalentemente causati da uno stile di vita sedentario che determina una mancanza di varietà di movimenti o da prolungate posture statiche o stressanti (banalmente troppo tempo passato seduti, in piedi o per aver camminato a lungo su superfici lineari). Queste situazioni conducono a muscoli tonici accorciati ed a indebolimento ed inibizione dei muscoli fasici. Il riflesso neuromotorio di accorciamento di un muscolo (ileopsoas) porta alla inibizione neuromotoria dei muscoli antagonisti (grande gluteo). (Libenson C. 1996)
LOWER CROSSED SYNDROME
La Lower Crossed Syndrome rappresenta un gruppo di muscoli deboli combinato con un gruppo di muscoli iperattivi o accorciati (contratti); questa situazione crea nella zona lombare uno schema prevedibile di movimento che sarà causa di problemi articolari. (Janda V.)
Quando un muscolo è contratto o accorciato per un periodo prolungato, causa di riflesso una inibizione o un indebolimento dei muscoli del lato opposto (inibizione reciproca).
Per fare un esempio pratico, se una persona rimane otto ore seduta tutti i giorni su una scrivania, gradualmente i flessori dell’anca (ileopsoas) si accorceranno, il sistema nervoso automaticamente spegnerà gli impulsi sui glutei ed andrà ad inibire la muscolatura. I glutei così di conseguenza non lavoreranno in maniera idonea e di conseguenza il SNC demanderà il compito ai muscoli sinergici come gli ischiocrurali e quelli della zona lombare (erettori del rachide) per aiutare i glutei nella estensione dell’anca. In sintensi si andranno a creare degli schemi motori non idonei.
Il modello muscolare più comunemente osservato da Janda ha preso il nome della sindrome della catena muscolare inferiore. Questa sindrome rappresenta la combinazione dell’accorciamento dei flessori dell’anca, dei muscoli lombari, associato ad addominali e glutei deboli.
Questa situazione porta ad una iperlordosi lombare, ipotonia addominale, glutei “appiattiti” e ipotrofici e il conseguente dolore lombare.
MUSCOLI ACCORCIATI E CONTRATTI
Ileopsoas, erettori del rachide lombare, tensore della fascia lata, quadrato dei lombi
MUSCOLI DEBOLI
Grande gluteo, retti addominali, medio gluteo.
Salve, volevo fare una riflessione, per quel che riguarda la prevenzione sul lavoro, ad esempio in un ambito lavorativo “pesante”, come: l’agricoltura, l’edilizia ecc. , associando (affaticamento) scarsa mobilità ed un movimento non corretto indotto dal “Affaticamento” sul posto di lavoro, io credo, che si formerebbe un atteggiamento vizioso, dove potrebbe insorgere, una qualche problematica non indifferenti.
Cosa ne pensate?
Ed il laureato in Scienze Motorie che ruolo potrebbe, avere nella prevenzione contro gli infortuni sul luogo di lavoro?
Cordiali Saluti
Damiano Gattuso