novembre 27, 2019

IPOSSIA E ALLENAMENTO DELLO SPORTIVO

Sfruttare l’ipossia intermittente come terapia

L’IPOSSIA è una condizione patologica determinata da una carenza di ossigeno nell’intero organismo (Ipossia Generalizzata) o in una sua regione (Ipossia Tissutale). Il segno più tipico dell’ipossia tessutale è il pallore della cute e delle mucose in sedi specifiche quali il palmo della mano, il padiglione auricolare, la mucosa dell’interno delle labbra e la congiuntiva palpebrale. In particolare, quando si verifica il fenomeno dell’ipossia (riduzione dei livelli di ossigeno in cellule e tessuti), la cellula può imboccare due strade opposte:

A. Nel caso l’ipossia sia severa e prolungata si ha l’attivazione di un serie di fattori che possano portare alla morte cellulare.

B. Se l’ipossia è moderata ed intermittente vengono attivati meccanismi di adattamento che hanno importanti effetti terapeutici positivi. In questo caso si attiva una piccola molecola HIF-1α (Hypoxic Inducible Factor) che regola la presenza dell’ossigeno a livello cellulare mediante una serie di meccanismi metabolici.

L’allenamento ipossico intermittente (IHT), noto anche come terapia ipossica intermittente, è una tecnica non invasiva, senza farmaci, mirata a migliorare le prestazioni umane e il benessere attraverso l’adattamento alla riduzione dell’ossigeno. L’uso terapeutico dell’ipossia intermittente (IH) è stato oggetto di una ricerca considerevole per decenni. Questo metodo senza farmaci, che non presenta controindicazioni rilevanti, è stato regolarmente utilizzato da circa 2 milioni di pazienti negli ultimi 30 anni (in Russia), e ha prodotto risultati benefici statisticamente significativi nel 75-95% dei casi [Basovich, 2013; Prokopov, 2012]. L’Applicazione di questa metodica viene captata dal nostro organismo come una sorta di “ALLARME” e vengono messe in atto una serie di risposte FISIOLOGICHE di “ADATTAMENTO” che perdurano nel tempo.  In particolare avviene che questo segnale di IPOSSIA viene captato da una piccola molecola HIF-1α (Hypoxic Inducible Factor) che regola la presenza dell’ossigeno a livello cellulare. Questa proteina HIF-1α , presente in tutte le cellule stimola il nucleo delle stesse a produrre fattori che aumentino la presenza dell’ossigeno come “contromisura” all’ipossia.

Il primo importante bersaglio della trascrizione HIF-1a è l’eritropoietina (EPO).

1) L’EPO è stato originariamente trovato rilasciato dai reni in risposta all’ipossia. L’EPO aumenta la capacità di trasportare ossigeno del sangue stimolando l’eritropoiesi nel midollo osseo.

2) l’HIF-1a induce l’espressione del prodotto del gene adattivo VEGF. VEGF è un potente mediatore dell’angiogenesi che produce molteplici effetti, compresi quelli relativi allo sviluppo e alla fisiologia dei polmoni.

3) l’ossido nitrico sintasi (NOS) e l’eme ossigenasi (HO) sono due geni bersaglio HIF-1, entrambi attivando la vasodilatazione, aumentando così il flusso sanguigno locale e abbassando la pressione sanguigna.

4) la glicolisi anaerobica diventa la forma predominante di generazione di ATP cellulare in condizioni di fornitura limitata di ossigeno. Pertanto, l’assorbimento di glucosio (trasportatori di glucosio) e la glicolisi (enzimi glicolitici) sono sovraregolati da HIF-1.

5)  la tirosina idrossilasi è l’enzima limitante della velocità per la biosintesi della dopamina; la sua espressione è aumentata dall’ipossia.

 6) il metabolismo del ferro nell’uomo viene stimolato in circostanze ipossiche, in particolare in presenza dei fattori ceruloplasmina, transferrina e recettore della transferrina.  Il ferro è un elemento vitale in tutti gli organismi viventi ed è richiesto come cofattore essenziale per le proteine leganti l’ossigeno.

Numerose ricerche hanno dimostrato che i fattori di trascrizione HIF funzionano come mediatori centrali, consentendo alle cellule di adattarsi a livelli di ossigeno criticamente bassi sia nei tessuti normali che in quelli compromessi. ReOxy è una nuova tecnologia per la terapia respiratoria, che tratta i pazienti con miscele di gas a ridotti livello di ossigeno (ipossiche), dosati individualmente durante la procedura.  L’obiettivo principale della terapia con ReOxy è la risposta adattativa a breve e a lungo termine a livello sistemico, organico tissutale e cellulare.

Il Trattamento ipossico ad intervalli in modalità “Ipossia – Iperossia” (IHHT®) Il trattamento ipossico (IHHT®) consiste in brevi periodi ripetuti (5-7 minuti ciascuno) di lieve o progressiva ipossia lieve, interrotta da periodi simili di riposo / recupero [L. Bernardi, C. Passino et al., European Heart Journal, 2001]. Programma: 10-15 sedute complessive di allenamento ipossico 3-5 volte a settimana

ReOxy utilizza la tecnologia Self Regulated Treatment (SRT®). La tecnologia SRT® si basa sul principio del feedback biologico, in cui la reazione corporea del paziente definisce i parametri di impatto e li controlla durante l’intero periodo di trattamento.

Gli effetti:

A livello CARDIOVASCOLARE, abbiamo un aumento importante della “Performance Cardiovascolare”:

- Aumento della tolleranza del Miocardio all’ipossia con aumento della resistenza allo sforzo fisico.

- Aumento della vascolarizzazione del miocardio.

- Aumento del flusso coronarico per vasodilatazione.

- Effetto Anti-ipertensivo

 A livello METABOLICO, migliora il metabolismo aerobico:

- Diminuzione dell’appetito

- Perdita di peso

- Diminuzione dei livelli di colesterolo

- Aumento della sensibilità all’insulina

- Migliora la Sindrome da over-training

A livello del SISTEMA NERVOSO CENTRALE, abbiamo un miglioramento dell’efficienza neuronale:

- Aumento della “Neurogenesi” (Sintesi di Nuovi Neuroni)

- Aumento della sintesi di Catecolamine come L-DOPA e SERETONINA (utile nel morbo di Parkinson).

 

ottobre 20, 2019

PALESTRE DELLA SALUTE

Il CENTRO BERNSTEIN DI VERONA (Riverstone Srl) il 14/10/19 ha ottenuto il riconoscimento regionale di "PALESTRA DELLA SALUTE"

Con l’art. 21 della L.R. 8/2015 e successive modifiche, la Regione del Veneto ha inteso istituire le “Palestre della Salute”.
Si tratta di strutture che, oltre ad ospitare le normali attività di #palestra, presentano appositi requisiti -identificati dalla Regione- che le rendono idonee ad accogliere cittadini con patologie croniche non trasmissibili stabilizzate (cardiopatici, broncopneumopatici, diabetici, nefropatici…) nello svolgimento di programmi di esercizio fisico prescritti dal medico.
Non si tratta, dunque, di un’attività riabilitativa, ma della possibilità di fare dell’esercizio fisico tarato alla propria condizione con caratteristiche che lo rendono idoneo ad ottimizzarne i benefici ricavati in termini di salute, minimizzando i possibili rischi.
Con il programma 1.M3 “Prescrizione dell’esercizio fisico”, infatti, la Regione Veneto sta sensibilizzando i medici del SSR a prescrivere esercizio fisico al cittadino con cronicità, così che –dopo le opportune valutazioni- questi possa affiancare alla terapia medica in atto anche il “farmaco” esercizio, che ai dosaggi correttamente individuati, contribuisce a fornire ulteriori effetti protettivi, riducendo il rischio di riacutizzazioni di malattia e nuove ospedalizzazioni.
In base alla stratificazione del rischio correttamente operata, la prescrizione dell’esercizio potrà essere effettuata dal proprio medico curante (in soggetti a rischio cardiovascolare lieve-moderato) o dallo specialista (rischio elevato, patologia cronica conclamata) seguendo diverse modalità operative.
#perprimiaVerona